Emergenza Covid-19: come usare il Saturimetro e chi può farlo!
In questo periodo di emergenza tra i prodotti più venduti e più richiesti compare il saturimetro, strumento utile per misurare la quantità di ossigeno presente nel sangue. Tutti dovrebbero averne uno in casa? Quali sono i valori e come leggerli?
La pulsossimetria è una procedura diagnostica non invasiva, semplice e molto economica. Viene usata per misurare il livello di ossigeno nel sangue.
Viene inserito come una molletta sul sito del paziente e così consente la misurazione del cosiddetto “indice saturazione”: la quantità di ossigeno trasportata dai globuli rossi e di conseguenza quanto ne arriva nei polmoni.
Stabilisce, così, se la funzionalità respiratoria sia buona o meno.
Il principio che sta dietro la misurazione di questo strumento è basato anche dal colore del sangue, che può passare da rosso scuro quasi blu ad un rosso vivo. Ecco un aspetto importante di questo strumento: misura il tipo di rosso del sangue. Misura, quindi, la quantità di ossigeno in percentuale legata all’emoglobina.
Il presidente nazionale del SIS118 Balzanelli, ha affermato che avere un saturimetro in casa è importante per l’automonitoraggio e quindi in caso di valori sballati, allertare i soccorsi in modo tempestivo.
Come prepararci all’uso del Pulsossimetro?
L’ossigeno viene inspirato attraverso i polmoni per poi passare nel sangue e legarsi all’emoglobina. Questa proteina attraverso il sangue trasporta ossigeno a tutto il corpo e a tutti i tessuti. È proprio questo il meccanismo che si innesca quando l’organismo ha bisogno di ossigeno e di sostanze nutritive per di cui ha bisogno per funzionare.
La pulsossimetria viene spesso usata durante gli interventi chirurgici e nelle procedure che vedono coinvolta la sedazione ed è qui che il pulsossimetro entra in campo: viene usato per valutare il bisogno di modificare il dosaggio di ossigeno che è stato somministrato.
Imparare il suo funzionamento significa saper sfruttare al meglio la capacità di assorbimento della luce da parte dell’emoglobina e le pulsazioni del flusso sanguigno nelle arterie.
Solitamente il pulsossimetro viene usato per zone come:
- dita delle mani
- alluce del piede
- lobo dell’orecchio
quelle zone che vengono più spesso irrorate e più facilmente raggiungibili.
- Per poter rilevare al meglio l’ossigeno, bisogna lavarsi le mani in modo accurato.
- Se si sceglie di usare il dito, bisogna assicurarsi che le unghia non siano ricoperte di smalto. Va eventualmente eliminato.
- Applicare il sensore acceso e dopo aver atteso qualche secondo, iniziare a documentare i valori quando di saranno stabilizzati su valori costanti.
- Documentare i dati prelevati e lavarsi nuovamente le mani.
Una saturazione bassa, provoca danni soprattutto cerebrali.
SpO2% > 95%
Valore normale e nella norma
SpO2% tra 91% e 94%
Valore accettabile ma con precauzioni da prendere. Controllare se si presentano segni clinici di ipossia e cianosi come labbra e letto ungueale blu o livelli alterati di vigilanza.
SpO2% tra 88% e 91%
Il paziente deve essere posizionato in maniera ortopnoica così che il paziente possa respirare profondamente. Avvertire il medico se la saturazione non aumenta e se i problemi di dispnea e affanno persistono.
SpO2% inferiore a 87%
È una fase critica tanto da richiedere l’intubazione o una ventilazione manuale in caso di arresto respiratorio.
In questo periodo particolare, avere un saturimetro in casa non è così sconsigliato come molti affermano. Può essere utile per quei pazienti affetti da patologie respiratorie o cardiache abbastanza importanti. Ci sono degli accorgimenti da prendere:
- Ottima circolazione del sangue al dito
- Aspettare almeno 30 secondi per una corretta lettura
- Mantenere carico (con batterie) il dispositivo
- Non bisogna avere mai nessuna fretta
- Non bisogna avere dita fredde, smalto o unghie finte
Conoscerne le potenzialità è importante per capire come usare uno strumento utile in questo periodo per usi domestici ed ospedalieri.